Discussione:
Talento naturale o pratica quotidiana?
(troppo vecchio per rispondere)
taxidriver
2007-04-03 15:29:31 UTC
Permalink
Dopo alcuni anni di studio dello strumento e l'incontro di molti
musicisti e insegnanti, mi si impone una riflessione che vorrei
condividervi.

Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata? O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?

Sono combattuto tra la mia fede cattolica, per cui ci sono stati
donati talenti diversi che dobbiamo mettere a frutto, e i miei studi
di microsociologia, per i quali siamo in tutto e per tutto il
risultato dell'ambiente che ci circonda.

Quando leggo certune biografie di artisti a me particolarmente cari
(Bonamassa, Ben Harper, Zakk Wylde) mi rendo conto che l'essere nati
in un ambiente permeato dalla musica e dai musicisti influenza
positivamente la capacità di esprimersi attraverso la musica e,
conseguentemente, la naturalezza dell'approccio con uno strumento. Ma
penso anche ad altri musicisti, meno noti ma non beno capaci, nati in
ambienti privi di cultura musicale, eppure eccellenti in quel campo.

Allora, la musica è un talento che qualcuno ha più di altri oppure
tutti ne siamo stati dotati, ma solo alcuni vi si applicano
correttamente e con successo?

taxidriver
Maurosteen
2007-04-03 15:35:16 UTC
Permalink
Dall'alto della mia "ignorantità" posso dire che si può avere più o meno
attidudine verso qualcosa...
Credo che cmq la padronanza di uno strumento si acquisisca soltanto suonando
tanto....non è un caso infatti che quando non si suona per molto tempo non
si riescono a fare le stesse cose che si facevano prima di smettere.
Bisogna suonare suonare suoanare suonare..... suonare :D
Ej
2007-04-03 16:26:02 UTC
Permalink
Post by Maurosteen
tanto....non è un caso infatti che quando non si suona per molto tempo non
si riescono a fare le stesse cose che si facevano prima di smettere.
Bisogna suonare suonare suoanare suonare..... suonare :D
Questo per la tecnica....

Con il tempo ho imparato a capire che la tecnica e funzionale SOLO
quello che si vuole esprimere....

A volte quando non suono per qualche settimana, forse le dita si
intrecciano un po' di piu', ma spesso le idee sono tante e nuove...

Questo non significa che non bisogna studiare!

Ej
Rev. Cleophus James
2007-04-04 12:18:48 UTC
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Post by Maurosteen
....non è un caso infatti che quando non si suona per molto tempo non
si riescono a fare le stesse cose che si facevano prima di smettere.
Uhm... questo è un concetto che anch'io ho sempre ripetuto, ma che
oggi - riflettendoci un attimo sulla base della mia sola e
personalissima esperienza - mi risulta decisamente falso.
Sarà perché so abbastanza poco, e quindi ho ben poco da dimenticare. O
sarà perché per me suonare la chitarra o la voce non sono mai stati
"ginnastica" quindi ho ben poco "esercizio fisico" da perdere o
recuperare.
Certo, a volte ci sono un po' le dita da sciogliere, ma - per me - non
si tratta di non suonare per tanto tempo: anche se suono tutti i
giorni ci sono quelle sere che le dita non vanno proprio e necessitano
un po' più per carburare, ma spesso basta cambiare cd per far cambiare
marcia anche a loro...

L.
Slowhand
2007-04-03 15:45:36 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata?
Secondo me esiste e come, al di là dei gusti personali c'è sempre
quello più bravo (perchè magari è stato innovativo) e quello meno
bravo e creativo

O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
Post by taxidriver
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
Ancheee!!! Qualsiasi cosa a 'sto mondo di guadagna col sudore. Sempre
IMHO.

Daniele
Donato Grassi
2007-04-03 15:53:34 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Post by taxidriver
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata?
O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
Post by taxidriver
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
Dipende.

Sicuarmente ci vuole una predisposizione per volare ad altissimi
livelli, ma questi non si possono raggiungere senza tanto sudore.

Poi,anche nel campo musicale ci sono auna varieta' di talenti.
C'è chi e' bravo ad inventarsi melodie, o armonie, o trovare dei bei
suoni, o metterli insieme, o a correre sullo strumento ecc.

Bisogna conoscere se stessi trovare il proprio posto nel universo.

Anche quello musicale. ;-)

D.
Tapiro
2007-04-03 15:52:12 UTC
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Post by taxidriver
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata?
Sì, non solo per la musica ma per qualunque attività umana. Non è una
caratteristica a due stati del tipo o tutto o niente; invece comprende
tutte le possibili sfumature tra un estremo e l'altro.
Post by taxidriver
O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
L'applicazione permette di ottenere il massimo dalle proprie
potenzialità.
Post by taxidriver
Sono combattuto tra la mia fede cattolica, per cui ci sono stati
donati talenti diversi che dobbiamo mettere a frutto
Questa me la vorresti spiegare se ti va? La cultura di derivazione
cattolica non è proprio il mio forte, ma sono curioso...
--
Tapiro
taxidriver
2007-04-03 16:06:20 UTC
Permalink
Post by Tapiro
Questa me la vorresti spiegare se ti va? La cultura di derivazione
cattolica non è proprio il mio forte, ma sono curioso...
ci provo come posso, non sono un esperto...
la cultura giudaico cristiana, e il cattolicesimo in particolare, sono
permeate da un forte dogmatismo e da un determinismo, funzionali -- se
accettiamo una lettura marxiana della questione -- all'accettazione
incondizionata di un'autorità spirituale ineluttabile (Dio e il
Cristo), di un sistema normativo (i 10 comandamenti) e di una
struttura di potere -- per alcuni: sovrastruttura -- a cui i fedeli
sono sottomessi (la chiesa).
La letteratura veterotestamentaria è ricca di esempi di sottomissione:
basti pensare al Signore che chiede ad Abramo di sacrificare Isacco.
Tuttavia anche il Nuovo Testamento, con l'utilizzo delle parabole,
comunica come giusto e retto un sistema di valori che ha
nell'accettazione della volontà di Dio la premessa per la vita
ultraterrena: e allora i retti accettano i talenti e le disgrazie che
il Signore dà come premi e come prove. Il Cristo stesso, morendo sulla
croce, è la rappresentazione dell'accettazione dogmatica e
deterministica di una volontà superiore, imperscrutabile ed
indiscutibile.
i miei 2 cents.

taxidriver
aNdY_X
2007-04-03 18:27:32 UTC
Permalink
"taxidriver" <***@gmail.com> ha scritto nel messaggio news:***@b75g2000hsg.googlegroups.com...
On 3 Apr, 17:52, "Tapiro" <***@libero.it> wrote:

[...]
La letteratura veterotestamentaria è ricca di esempi di sottomissione:
basti pensare al Signore che chiede ad Abramo di sacrificare Isacco.
Tuttavia anche il Nuovo Testamento, con l'utilizzo delle parabole,
comunica come giusto e retto un sistema di valori che ha
nell'accettazione della volontà di Dio la premessa per la vita
ultraterrena: e allora i retti accettano i talenti e le disgrazie che
il Signore dà come premi e come prove. Il Cristo stesso, morendo sulla
croce, è la rappresentazione dell'accettazione dogmatica e
deterministica di una volontà superiore, imperscrutabile ed
indiscutibile.
[...]

A me MI piace il discorso dei talenti da mettere a frutto. E' un modo di
vedere la vita che puo' andar bene anche da un punto di vista laico.
Niente di peggio che possedere un dono (che sia dato da Dio, dalla genetica
o dal complesso genoma-ambiente) e non metterlo a frutto.

La predisposizione musicale e' un caso emblematico. Conosco persone che non
riescono a battere a tempo nemmeno il piede, e altre che non hanno avuto
modo, tempo, voglia o incoraggiamento di dedicarsi alla musica, ma hanno un
talento innato che con l'applicazione li avrebbe fatti grandi.

D'altronde, non direi che basti studiare per suonare, ad esempio, con la
precisione e la velocita' di Strait o Wondy (per citarne 2), e che basti
applicarsi per comporre brani alla Mc Cartney...

<aNdY>
Tapiro
2007-04-04 06:23:41 UTC
Permalink
Post by aNdY_X
Niente di peggio che possedere un dono (che sia dato da Dio,
dalla genetica o dal complesso genoma-ambiente) e non metterlo a
frutto.
No dai, c'è di peggio... ;-)
Comunque è strano ma (anche?) io provo un senso di fastidio nel vedere
qualcuno talentuoso che però non valorizza questo talento. Mai
riflettuto su questo, che dovrebbe fregarmene in fondo di quello che fa
qualcun altro con le proprie capacità? Boh.
Post by aNdY_X
D'altronde, non direi che basti studiare per suonare, ad esempio, con
la precisione e la velocita' di Strait o Wondy (per citarne 2), e che
basti applicarsi per comporre brani alla Mc Cartney...
E questa argomentazione è talmente autoevidente che dovrebbe convincere
chiunque che il talento esiste, eccome.
--
Tapiro
Tapiro
2007-04-04 06:16:03 UTC
Permalink
Post by taxidriver
ci provo come posso, non sono un esperto...
[...]

Grazie, sei riuscito a condensare in poche righe concetti presenti in
milioni di libri, ed è una sintesi che per la mia esperienza posso
condividere. Però non mi è ancora chiara la frase che ti avevo quotato,
"che ci sono stati donati talenti diversi che dobbiamo mettere a
frutto". Significa, per il credente, che se non ho talento per la
musica, sicuramente devo avere qualche altro talento? Porta pazienza :-)
--
Tapiro
taxidriver
2007-04-04 07:51:06 UTC
Permalink
Post by Tapiro
frutto". Significa, per il credente, che se non ho talento per la
musica, sicuramente devo avere qualche altro talento? Porta pazienza :-)
sì.
chi crede, sa che di aver ricevuto, secondo un disegno
imperscrutabile, dei doni che sono la presenza di Dio. Non a tutti
sono stati dati gli stessi doni, ma tutti gli uomini ne hanno ricevuti
diversi. la fede, sempre in quest'ottica, è la luce che permette di
vederli e metterli a frutto.
al di là delle parabole più note, come quella dei talenti, ci sono
altri insegnamenti nel nuovo testamento che possono essere letti in
questo senso: ad esempio nei versi di matteo ("Così a chi ha sarà dato
e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che
ha"), gesù insegna che bisogna saper vedere e ascoltare quello che si
ha perché questi doni portino frutto.

taxidriver
raudskij
2007-04-04 08:05:16 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Post by Tapiro
frutto". Significa, per il credente, che se non ho talento per la
musica, sicuramente devo avere qualche altro talento? Porta pazienza :-)
sì.
chi crede, sa che di aver ricevuto, secondo un disegno
imperscrutabile, dei doni che sono la presenza di Dio. Non a tutti
sono stati dati gli stessi doni, ma tutti gli uomini ne hanno ricevuti
diversi. la fede,
non posso definirmi credente, ma la cosa interessante, per me, è che
non c'è un concetto assoluto.
Ognuno riceve dei talenti, secondo la sua capacità.
Strait, Donato, Marin & C hanno 10 talenti, io ne ho forse mezzo, ma
il concetto è impegnarsi al massimo per far fruttare quel mezzo
talento.

Il bello è il cammino che si fa per ottenere il risultato, non il
risultato stesso.
IMO, eh?
ciao
rudy

ps
comunque mi rode non suonare come hendrix ;-)
Rev. Cleophus James
2007-04-04 12:21:51 UTC
Permalink
Post by Tapiro
Post by taxidriver
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata?
Sì, non solo per la musica ma per qualunque attività umana. Non è una
caratteristica a due stati del tipo o tutto o niente; invece comprende
tutte le possibili sfumature tra un estremo e l'altro.
Post by taxidriver
O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
L'applicazione permette di ottenere il massimo dalle proprie
potenzialità.
Stavo per scrivere una risposta, ma posso benissimo limitarmi a
quotarti: hai già detto tutto quello che c'è da dire: bravo Tapiro!

Leandro
Teo678
2007-04-03 17:21:29 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Allora, la musica è un talento che qualcuno ha più di altri oppure
tutti ne siamo stati dotati, ma solo alcuni vi si applicano
correttamente e con successo?
Io credo che la musica sia un talento che non tutti hanno.
Chi ha talento ma non lo applica, non lo sfrutta, non potra` proseguire.
Colui che non ha talento e studia un casino prima o poi si fermera`.
Servono entrambe le cose imho.
Conta anche il contesto in cui vivi, il talento si misura anche dalla
sensibilita` musicale e l`approccio allo strumento, non solo perche` suoni
a mille all`ora.
Il talento musicale e` anche riconoscere, che so, un 7/8. Mica tutti ci
riescono al volo (e nemmeno io ci riuscivo all`inizio), quando studiavo
teoria alcuni non ci arrivavano nemmeno a bastonate.
--
Teo678

http://www.myspace.com/teo678

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
raudskij
2007-04-03 19:25:05 UTC
Permalink
Post by Teo678
Io credo che la musica sia un talento che non tutti hanno.
Chi ha talento ma non lo applica, non lo sfrutta, non potra` proseguire.
Colui che non ha talento e studia un casino prima o poi si fermera`.
spero proprio che tu abbia torto ;-)
dipende da tante cose, da cosa vuoi fare con la musica, da quanto ami la
musica.

mio zio amava la musica visceralmente (classica e jazz) e a 50 anni si è
messo a studiare il flauto traverso. Con risultati pessimi dal punto di
vista della capacità di suonare. Con risultati ottimi dal punto di vista
della comprensione della musica e della sua capacità di godere dell'ascolto.
ciao
rudy
BrownSound
2007-04-03 17:43:40 UTC
Permalink
<Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
<innata?

certo che si

<O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
<musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?

anche.

una bella via di mezzo tra questi due estremi, con tante possibili
sfacettature, non la vogliamo considerare?
bs
raudskij
2007-04-03 19:54:16 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata? O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
entrambe le cose, direi.
altrimenti vorrebbe dire che dopo 10 anni che sono, dovrei suonare come
robben ford.
e ciò è s palesemente falso. ;-)

certo, non posso parlare di metodico esercizio, potrei non essermi
applicato come dovrei, ma il concetto mi sembra chiaro ;-)
Post by taxidriver
Sono combattuto tra la mia fede cattolica, per cui ci sono stati
donati talenti diversi che dobbiamo mettere a frutto, e i miei studi
di microsociologia, per i quali siamo in tutto e per tutto il
risultato dell'ambiente che ci circonda.
entrambi, ancora.
esiste il talento, che si riduce ad una potenzialità non espressa se non
viene nutrita dall'esercizio e dalla quotidianità. Certo è che se
"respiri" musica da quando sei nato la via è più facile. Ma quanti sono
gli artisti che sono nati in famiglie che non avevano nulla a che fare
con la musica, la pittura, la scultura ecc.?
Post by taxidriver
Allora, la musica è un talento che qualcuno ha più di altri oppure
tutti ne siamo stati dotati, ma solo alcuni vi si applicano
correttamente e con successo?
ho sentito dire che nessuno è stonato, è solo questione di "educazione".
se fosse vero (e non lo so) potrebbe voler dire che la musica è una
capacità innata.

però distinguerei il talento dalla semplice predisposizione alla musica.
io suono male e non studio, ma quando suonavo regolarmente le cose che
facevo mi davano soddisfazione.
questo è avere talento? non lo credo, non sarei al punto morto in cui
sono adesso.
Forse ho una predisposizione per la musica, che mi potrebbe portare ad
un certo livello con lo studio e l'applicazione.

Ma il talento credo vada oltre questo.
ciao
rudy
taxidriver
2007-04-03 21:46:12 UTC
Permalink
Post by raudskij
entrambe le cose, direi.
entrambi, ancora.
ciao rudy,
ciao tutti.
vorrei rispondere collettivamente.
sono molto contento di aver letto le vostre idee in merito.
talento, esercizio, ambiente, predisposizione, disciplina...
nel mio post ho cercato volutamente il contrasto forte, ma l'ho fatto
per semplificare.
se dovessi fare una sintesi di quanto scritto, direi che c'è accordo
sulla presenza (o meno) di una sorta di predisposizione unita alla
volontà di andare avanti, provare, studiare.
ma è ancora la natura di questa predisposizione che mi fa riflettere.
che cos'è questa riflessione? solo un'inclinazione verso la musica e
l'attrazione a crearla (al posto di un generico disinteresse) o
qualcosa di più, qualcosa che ti fa distinguere un la da un sol la
prima volta che metti le mani sulla tastiera di un pianoforte,
qualcosa che ti permette di riprodurre con uno strumento i suoni che
hai in mente?

anche a me è stato detto che non esistono persone stonate, ma solo
voci non educate o voci represse dalla c.d. educazione (la maestra che
diceva di non cantare...). eppure si sente subito chi ha una bella
voce e chi no o ne ha proprio poca. e i secondi raramente trascorrono
le ore a fare esercizi per migliorare l'intonazione, il timbro,
l'estensione. non cantano, e basta. alla stessa stregua, nei momenti
di maggiore fatica musicale, quando rincorro senza raggiungerla
l'espressione delle mie idee o peggio ancora quando non ho idee
musicali, ecco, in questi momenti sono tentato di gettare la spugna e
pensare che dopo tutto, la chitarra è stato solo un bell'hobby ma non
io non faccio per lei. pensare, per dirla con le parabole, che a me il
Signore non ha riservato il talento dei suoni, ma altri, e quelli devo
coltivare, senza sottrarvi tempo.

è una tentazione, lo riconosco.
ma non voglio darmi anche questa soddisfazione. perché mentre il buon
Dio distribuiva il talento della musica, io stavo in coda dietro a
hendrix, a andy timmons, a zakk wylde, a dimebag darrel, a john
scofield e a molti di voi, e dico: "cazzo, con tutto quello che avete
preso, ve ne sarà caduto qualche chicco da raccogliere, o no??"

:-)

taxidriver
straitouttahell
2007-04-03 21:54:20 UTC
Permalink
On 3 Apr 2007 08:29:31 -0700, "taxidriver"
Post by taxidriver
Allora, la musica è un talento che qualcuno ha più di altri oppure
tutti ne siamo stati dotati, ma solo alcuni vi si applicano
correttamente e con successo?
Penso che il talento:

1) aiuti, in ogni caso, ma soprattutto
2) e' indispensabile se vuoi superare quel gradino in piu' rispetto al
mero essere un "bravo musicista". Non so se mi capisco.

Se vuoi ti racconto la mia esperienza: provengo da una famiglia in cui
nessuno suona ne' ama particolarmente la musica, so pero' che fin da
bambino quando ascoltavo la musica sentivo "qualcosa" (ricordo ancora
che piansi la prima volta che sentii "Woman in Love" di Barbra
Streisand, avevo tipo 8-9 anni). Mi facevo comprare le cassette da mio
nonno, mi feci attaccare lo stereo alla televisione per registrare le
canzoni e/o sigle che trasmettevano. All'eta' di 11 anni circa sentii
chiaramente per la prima volta che volevo fare musica. 5 anni dopo,
non senza difficolta', iniziai a suonare, prima la batteria e dopo
poco la chitarra. Il resto e' storia.

Qual'e' l'insegnamento? Boh, non ne ho idea, se lo scopri spiegamelo
:)
--
StraitOuttaHell
"10 P.M.
I feel the rain coming down
My face feels the wet, my mind the storm..."
http://strait.altervista.org
taxidriver
2007-04-03 22:10:02 UTC
Permalink
Post by straitouttahell
On 3 Apr 2007 08:29:31 -0700, "taxidriver"
Se vuoi ti racconto la mia esperienza: provengo da una famiglia in cui
nessuno suona ne' ama particolarmente la musica, so pero' che fin da
bambino quando ascoltavo la musica sentivo "qualcosa" (ricordo ancora
che piansi la prima volta che sentii "Woman in Love" di Barbra
Streisand, avevo tipo 8-9 anni). Mi facevo comprare le cassette da mio
nonno, mi feci attaccare lo stereo alla televisione per registrare le
canzoni e/o sigle che trasmettevano. All'eta' di 11 anni circa sentii
chiaramente per la prima volta che volevo fare musica. 5 anni dopo,
non senza difficolta', iniziai a suonare, prima la batteria e dopo
poco la chitarra. Il resto e' storia.
Qual'e' l'insegnamento? Boh, non ne ho idea, se lo scopri spiegamelo
grazie.
credo di aver capito bene il tuo messaggio, e mi ha fatto piacere
leggere il tuo post.
qual è l'insegnamento? forse questo: fare una scommessa con se
stessi.
scommettere e studiare come se si avesse talento.
se ne esce qualcosa di buono, si è evitato l'errore di sprecare un
talento.
se non ne esce niente, non è un dramma, anzi.
perché qualcosa si impara sempre.
buonanotte.

taxidriver
Rev. Cleophus James
2007-04-04 12:32:14 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Post by straitouttahell
On 3 Apr 2007 08:29:31 -0700, "taxidriver"
Se vuoi ti racconto la mia esperienza: provengo da una famiglia in cui
nessuno suona ne' ama particolarmente la musica, so pero' che fin da
bambino quando ascoltavo la musica sentivo "qualcosa" (ricordo ancora
che piansi la prima volta che sentii "Woman in Love" di Barbra
Streisand, avevo tipo 8-9 anni). Mi facevo comprare le cassette da mio
nonno, mi feci attaccare lo stereo alla televisione per registrare le
canzoni e/o sigle che trasmettevano. All'eta' di 11 anni circa sentii
chiaramente per la prima volta che volevo fare musica. 5 anni dopo,
non senza difficolta', iniziai a suonare, prima la batteria e dopo
poco la chitarra. Il resto e' storia.
Qual'e' l'insegnamento? Boh, non ne ho idea, se lo scopri spiegamelo
grazie.
credo di aver capito bene il tuo messaggio, e mi ha fatto piacere
leggere il tuo post.
qual è l'insegnamento? forse questo: fare una scommessa con se
stessi.
scommettere e studiare come se si avesse talento.
se ne esce qualcosa di buono, si è evitato l'errore di sprecare un
talento.
se non ne esce niente, non è un dramma, anzi.
perché qualcosa si impara sempre.
buonanotte.
taxidriver
Maaa..... fare le cose per puro piacere di farle, senza obblighi e
obiettivi prefissati? Che ne dici?
;-)

L.

MrGuitar®
2007-04-03 22:10:43 UTC
Permalink
Post by taxidriver
Dopo alcuni anni di studio dello strumento e l'incontro di molti
musicisti e insegnanti, mi si impone una riflessione che vorrei
condividervi.
Esiste il talento naturale, la predisposizione, il dono, la capacità
innata? O la padronanza dello strumento e le capacità espressive in
musica sono solo il frutto di metodico esercizio ed applicazione?
CUT

IMHO, vale quello che diceva un antico saggio orientale: "la via di mezzo".
Entrambe le cose che citi sono importanti ma va anche detto che
sicuramente ci sono le classiche eccezioni in cui prevale l'una o
l'altra (ci sono stati e ci saranno musicisti che senza mai studiare o
applicarsi hanno fatto cose meravigliose così come altri che pur
applicandosi con grande costanza, non sono capaci di emozionare
nessuno). Ma sono appunto eccezioni.
Di base nessuno può negare che esiste il talento naturale così come non
si può negare che l'esercizio, l'applicazione, lo sforzo o che dir si
voglia, sono requisiti essenziali per il raggiungimento di certi
risultati (e aggiungerei che valorizzano e danno un senso compiuto anche
al talento che, viceversa, in certi casi, potrebbe rimanere come una
cosa astratta).
Il punto potrebbe essere, però, come indirizzare queste cose per il
raggiungimento dello scopo....e soprattutto capire quale sia lo scopo

;))


MrG
--
http://www.diniz.it
www.myspace.com/diniz66
straitouttahell
2007-04-03 22:15:21 UTC
Permalink
On Wed, 04 Apr 2007 00:10:43 +0200, MrGuitar®
Post by MrGuitar®
IMHO, vale quello che diceva un antico saggio orientale: "la via di mezzo".
Conosco un ragazzo che voleva suonare la chitarra.
Non era molto portato, anzi, suonava come un perfetto impedito, pero'
lui voleva suonare la chitarra.

Si esercito' duramente, ed alla fine divenne un discreto chitarrista.

Lieto fine? Non direi: in 10 anni riusci' ad arrivare la' dove io
arrivai in 2 (e alezzino in 6 mesi).

Morale della favola: il talento non e' indispensabile, ma non avercelo
e' una gran rottura di coglioni.

IMO :P
--
StraitOuttaHell
"10 P.M.
I feel the rain coming down
My face feels the wet, my mind the storm..."
http://strait.altervista.org
MrGuitar®
2007-04-03 22:21:27 UTC
Permalink
Post by straitouttahell
Post by MrGuitar®
IMHO, vale quello che diceva un antico saggio orientale: "la via di mezzo".
Conosco un ragazzo che voleva suonare la chitarra.
Non era molto portato, anzi, suonava come un perfetto impedito,
la via di mezzo implica che ci sia almeno un po' di entrambe le cose,
non vuol dire assenza di talento, predisposizione o che dir si voglia
Post by straitouttahell
pero'
lui voleva suonare la chitarra.
Si esercito' duramente, ed alla fine divenne un discreto chitarrista.
Lieto fine? Non direi: in 10 anni riusci' ad arrivare la' dove io
arrivai in 2 (e alezzino in 6 mesi).
Morale della favola: il talento non e' indispensabile, ma non avercelo
e' una gran rottura di coglioni.
eh...leggi l'ultimo rigo del mio post ;))


MrG
--
http://www.diniz.it
www.myspace.com/diniz66
Continua a leggere su narkive:
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