Circa 10sec (il manuale del jtm dice solo di metterlo in stand-by prima
di spegnerlo ma non precisa altro).
perchè sennò quando lo riaccendi non sei più in stand by...
basta metterlo in stand by e poi spegnerlo.
tratto da musioff
La funzione dello stand-by è quella di togliere l'alimentazione
principale (anodica) all'amplificatore lasciando però accesi i
riscaldatori dei catodi (filamenti).
Questa azione causa di fatto lo spegnimento dell'amplificatore con
conseguente notevole diminuzione della potenza assorbita dalla rete
nonchè del calore generato.
L'amplificatore si trova ora in condizione di attesa (stand-by
appunto),tuttavia i catodi mantenuti incandescenti dalla corrente di
accensione consentono la rapida riaccensione senza attendere il periodo
di riscaldamento che sarebbe necessario partendo totalmente da freddo.
L'utilità dello stand-by consiste quindi in un semplice risparmio di
tempo.
Secondo il nostro parere lo stand-by non consente affatto, come si
afferma spesso, di mantenere caldo l'amplificatore.
Un'apparecchiatura a valvole priva della tensione di alimentazione
anodica è infatti, a tutti gli effetti, spenta e come tale si raffredda.
Non deve trarre in inganno il fatto di vedere i catodi illuminati dato
che la sola potenza di accensione dei filamenti rappresenta una frazione
modesta dell'intera potenza assorbita. In queste condizioni le valvole
non conducono alcuna corrente e in conseguenza di ciò si raffreddano
insieme al resto dell'amplificatore.
Quindi un amplificatore dotato di stand-by, pur consentendo la
riaccensione rapida passando da stand-by a ON necessita comunque di un
periodo di riscaldamento per raggiungere le condizioni di funzionamento
ottimali.
Stabilito ciò va detto che, specialmente per le valvole finali, lunghi
periodi di accensione del filamento in condizioni di corrente anodica
zero (CUT-OFF) possono causare il fenomeno dell' "addormentamento" del
catodo con conseguente diminuzione delle proprietà di emissione
elettronica degli ossidi e diminuzione della vita utile della valvola.
Secondo noi l'unica utilità effettiva dello stand-by consiste nella
possibilità di evitare lo stress di accensione.
Infatti, specialmente con l'adozione di rettificatori a stato solido,
l'applicazione della tensione anodica all'atto dell'accensione
dell'apparecchio è immediata, mentre i filamenti per la loro accensione
e il raggiungimento della temperatura di regime impiegano almeno qualche
decina di secondi. Questo è un periodo critico nel quale il catodo
ancora freddo vede, per così dire, strappati i suoi elettroni dal forte
campo elettrico prodotto dall' anodo che già si trova alla tensione
massima di funzionamento. In queste condizioni l'usura del catodo è
notevole, specialmente nel caso di tubi aventi un vuoto non perfetto.
C'è allora la possibilità che il catodo venga bombardato e disintegrato
da ioni positivi prodotti dalla presenza di gas anche in quantità
infinitesimale all'interno del tubo (da qui la necessità di usare sempre
valvole di elevata qualità e efficienza garantita).
Questo periodo di stress può essere evitato con una corretta manovra di
accensione.
Con lo stand-by inserito, mediante l'interruttore POWER ON si accende
l'amplificatore, dopodichè si attende un periodo di 20-30 secondi, dando
così al catodo il tempo di raggiungere la sua temperatura di
funzionamento, succesivamente si disinserisce lo stand-by applicando
così la tensione anodica a tutte le valvole.
È chiaro che, alla luce di quanto sopra detto, bisognerà a questo punto
attendere ancora almeno qualche decina di minuti per avere
l'amplificatore "caldo" e al massimo delle sue possibilità.
Praticamente sconsigliamo di lasciare l'amplificatore per lunghi periodi
in condizione di stand-by (prima dell'inizio del concerto, durante le
pause etc.) e di accenderlo e spegnerlo per molte volte di seguito: non
serve certo a risparmiare le valvole, anzi, ne abbrevieremo certamente
la vita.
Accendiamo allora tranquillamente il nostro amplificatore mezz'ora prima
del concerto e lasciamolo acceso (e in pace) fino alla fine della
serata.
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