Post by CeleSu una normale fender strato... come tenere la mano destra mentre si suona?
io appoggio il fine palmo al ponte lasciando comunque libere di suonare le
corde e se devo suonare + avanti mi appoggio con il mignolo sul
battipenna... è sbagliato?
Argomento spinoso quello della tecnica...Quella della mano destra è poi
sicuramente sottovalutata, almeno dal punto di vista di una
formalizzazione del metodo.
Secondo me il punto centrale è chiedersi: cosa devo fare? Insomma, come
tieni la mano dipende sensibilmente da quello che vuoi fare, e dalla
velocità alla quale lo vuoi fare.
Esempietti: Gambale usa quasi essenzialmente lo sweep picking (*), e tiene
il plettro in maniera abbastanza serrata (piatto del pollice, lato indice,
molto "arretrato", mano a pugno) con il mignolo che poggia sul body.
Perché? Basta analizzare quello che fa, per capirlo. Non serve una grande
mobilità sul piano perpendicolare al body, con la sua pennata. I passaggi
di corda, infatti, avvengono in "pennata continua" per cui non ho bisogno
di spostarmi verso l'esterno. Quando mi serve "sollevare il plettro dal
piano delle corde", può bastare ritrarre leggermente le dita.
Parallelamente, per essere in grado di accentare bene i cambi di corda, ho
bisogno di un riferimento stabile, altrimenti quando cambio corda,
incontrando meno resistenza (c'è l'aria tra una corda e l'altra), tendo ad
andare un po' più veloce ed è questo che rende difficile la sua tecnica.
Le scale ed i passaggi tendono a non avere "groove".
Se lo stile di pennata è "misto", ossia fai un po' quel che ti pare attipo
Van Halen o Stivvai, allora non ti serve curarti all'inverosimile di
parametri tecnici, perché la tua abilità la sposti sul piano
"coordinazione" e largamente sulla mano sinistra.
Se vuoi approfondire invece l'alternata, bisogna procedere con cautela.
Per esempio, bisogna riconoscere che Malmsteen *NON* suona sempre in
alternata. Veramente, è fifty-fifty. Quando scende usa sweep, quando sale
alterna. Quindi, se vuoi isolare il tema "alternata", non guardare
lui...E' un po' come il caso Van Halen...Non devi prenderlo ad esempio di
tecnica, ammenoché non hai la possibilità di stare a casa sua a guardarlo
suonare per un annetto o due: Malme e Vannie sono due classici esempi di
"tecnica istintiva"...Niente di digeribile per i comuni mortali.
In campo alternata, poi, bisogna ancora discernere: incominciano a far
capolino diverse variabili, con un certo "vincolo" tra esse. Cambiando
queste variabili, cambia *sensibilmente* l'impostazione.
Queste variabili sono essenzialmente:
a) velocità
b) complessità
c) durata
I range di velocità che considero io, personalmente sono:
1) sotto i 120 bpm in sestine: con un po' di sale in zucca e la dose
necessaria di pratica *razionale*, si possono raggiungere ottimi risultati
per quanto riguarda la *complessità* delle linee suonate. Non è necessario
aggiungere spoiler, diminuire il peso della vettura e ricorrere
all'alchimia. Basta il normale e classico *culo sulla sedia* :)
2) 120 < bpm < 135 in sestine: incominciamo a scordarci pattern troppo
complessi, pieghiamo verso la velocità "pura" e verso l'effetto "cascata
di note", per cui le elaborazioni assumono più i connotati di ribattuti e
abbellimenti. Un po' meno fantasia (anche perché, ti sfido a "pensare" a
quella velocità :-))), ma andiamo verso una "texture", un "effetto". Qui
incominciamo a tirar fuori i primi spolier, ma tenere il palmo *troppo*
poggiato sulle corde ti fa vedere quasi subito i limiti, ammenoché non
abbia già capito che bisogna utilizzare il movimento di tutto
l'avambraccio, non solo del polso. La questione delle dita poggiate
diventa ancora più annosa, perché dipende dalla grandezza delle tue mani.
Io ho mani relativamente piccole e poggiare le dita sul body, che per
velocità minori (120) mi è di grande utilità, diventa impraticabile.
3) 135 < bpm < 150 in sestine: siamo al pattern puro, complesso quanto
vuoi ma patternoso a manetta. E' il territorio delle combinazioni "1 2 x"
di dita, position shift e altre amenità del genere. Siamo al robottino
frulla tutto. Cosa che, personalmente, mi piace ;-)
Attualmente, se mi spingo a 150 faccio abbastanza caghicchiare, ma una
cosa posso dirti: senza aver *profondamente* scavato nella tecnica e aver
fatto tutti gli accorgimenti del caso, oltre i 135 non sarei andato.
In questo momento storico, propendo per una serie di accorgimenti, ma ho
già scritto un papiro in tre tomi e mo devo lavurà.
In compenso, ho sempre in progetto di registrare tutte queste informazioni
in un video...continuiamo a sperare!
M
(*) Ad alcuni non piace chiamare "sweep" quello di Gambale...perché
credono che "sweepare" sia fare su e giù con un pattern di arpeggio
maggiore o minore...Punti di vista. Per me lo "sweep" è un concetto molto
più vasto e potente, e suo padre si chiama Frank Gambale: guardati il suo
primo video, per capire.
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Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora
(Guglielmo Da Ockham)
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