Discussione:
Trasformatore d'uscita.
(troppo vecchio per rispondere)
r***@hotmail.it
2006-09-06 08:45:06 UTC
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Salve a tutti, premetto che molti dei lettori di questo messaggio
penseranno: << ma guarda quest'incompetente>>. In effetti in parte lo
sono.
Sono un appassionato di amplificazione a valvole, mi cimento in qualche
riparazione e, più raramente, in qualche autocostruzione assai
semplice, date le mie conoscenze prevalentemente empiriche, comunque
scarse e lacunose. Ed è proprio per colmare una lacuna che ho deciso
di fare questa domanda.
E' ben noto il riguardo con cui deve essere trattato il trasformatore
d'uscita di un amplificatore. Oltre ad essere ben progettato e meglio
ancora costruito, il carico applicato deve avere giusta impedenza per
non arrecare danni a questo componente. Ma perché l'amplificatore
non va mai fatto lavorare a vuoto, ossia col carico staccato? Per
quanto riguarda l'impedenza il discorso è relativamente semplice: se
il carico è troppo basso nel trasformatore circola più corrente del
normale e questo costituisce pericolo di bruciatura per il medesimo. Ma
senza carico? Se non circola corrente nel secondario (aperto), ne
dovrebbe circolare pochissima anche nel primario, e quindi non ci
dovrebbero essere problemi di surriscaldamento. Ho notato anche che col
carico staccato il trasformatore "suona", ossia si mette a vibrare
con l'andamento del segnale. Non ho però potuto verificare se ciò
accada anche con la cassa attaccata, dato che l'eventuale "suono"
del trasformatore è coperto da quello emesso dall'altoparlante, e
quindi non credo che questo fatto sia significativo. Io credo (ditemi
se sbaglio) che col carico staccato, non essendovi caduta di tensione
negli avvolgimenti, i picchi siano così alti da riuscire a
"bucare" qualche isolamento, che può essere lo smalto del rame o
la carta. Questa è una deduzione puramente intuitiva, ripeto, ditemi
se sbaglio.

Riccardo.
straitouttahell
2006-09-06 08:46:57 UTC
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Post by r***@hotmail.it
Io credo (ditemi
se sbaglio) che col carico staccato, non essendovi caduta di tensione
negli avvolgimenti, i picchi siano così alti da riuscire a
"bucare" qualche isolamento, che può essere lo smalto del rame o
la carta. Questa è una deduzione puramente intuitiva, ripeto, ditemi
se sbaglio.
No, e' esattamente questo il motivo.
--
O Dio,
perche' in tutta Milano e provincia
son l'unico capace di guidare?
Jaqen
2006-09-06 11:25:10 UTC
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Ma perché l'amplificatore
Post by r***@hotmail.it
non va mai fatto lavorare a vuoto, ossia col carico staccato? Per
quanto riguarda l'impedenza il discorso è relativamente semplice: se
il carico è troppo basso nel trasformatore circola più corrente del
normale e questo costituisce pericolo di bruciatura per il medesimo.
In realtà questa è una possibilità remota.. Anche in presenza di un
corto, la corrette sul primario verrà limitata dalle caratteristiche
intrinseche delle valvole, per cui non si avranno poi ste correnti
assurde da dissipare. In molti ampli vecchi (hiwatt per esempio, ma
anche fender) i jack di uscita venivano cablati infatti in modo tale da
creare un corto di "sicurezza" contro l'eventuale mancanza di carico.
Insomma se l'impedenza (ipoteticamente) nulla è letale per un finale a
transistor, per uno a valvole non è certo una bella cosa, ma comunque
non è fatale.

Io credo (ditemi
Post by r***@hotmail.it
se sbaglio) che col carico staccato, non essendovi caduta di tensione
negli avvolgimenti, i picchi siano così alti da riuscire a
"bucare" qualche isolamento, che può essere lo smalto del rame o
la carta. Questa è una deduzione puramente intuitiva, ripeto, ditemi
se sbaglio.
Esatto, no carico = impedenza infinita (teorica, poi ci sono le perdite
ovviamente). Questo porta ad oscillazioni HF e picchi di tensione
dell'ordine dei 5-10 Kv sugli anodi e sull'primario del trafo.
E' possibile pure che si formino degli archi voltaici nell'avvolgimento
del TU, sugli zoccoli delle valvole o sulle basette friggendo ogni tipo
di isolamento ;)
Non ricordo in che libro/articolo l'abbia letto, ma si paragonava il
trasformatore di uscita in assenza di carico ad una bobina per
automobili.. e penso che nessuno vorrebbe vedere schintille di
accensione nel proprio ampli :D
r***@hotmail.it
2006-09-06 19:47:30 UTC
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Post by r***@hotmail.it
Ma perché l'amplificatore
Post by r***@hotmail.it
non va mai fatto lavorare a vuoto, ossia col carico staccato? Per
quanto riguarda l'impedenza il discorso è relativamente semplice: se
il carico è troppo basso nel trasformatore circola più corrente del
normale e questo costituisce pericolo di bruciatura per il medesimo.
In realtà questa è una possibilità remota.. Anche in presenza di un
corto, la corrette sul primario verrà limitata dalle caratteristiche
intrinseche delle valvole, per cui non si avranno poi ste correnti
assurde da dissipare. In molti ampli vecchi (hiwatt per esempio, ma
anche fender) i jack di uscita venivano cablati infatti in modo tale da
creare un corto di "sicurezza" contro l'eventuale mancanza di carico.
Insomma se l'impedenza (ipoteticamente) nulla è letale per un finale a
transistor, per uno a valvole non è certo una bella cosa, ma comunque
non è fatale.
Io credo (ditemi
Post by r***@hotmail.it
se sbaglio) che col carico staccato, non essendovi caduta di tensione
negli avvolgimenti, i picchi siano così alti da riuscire a
"bucare" qualche isolamento, che può essere lo smalto del rame o
la carta. Questa è una deduzione puramente intuitiva, ripeto, ditemi
se sbaglio.
Esatto, no carico = impedenza infinita (teorica, poi ci sono le perdite
ovviamente). Questo porta ad oscillazioni HF e picchi di tensione
dell'ordine dei 5-10 Kv sugli anodi e sull'primario del trafo.
E' possibile pure che si formino degli archi voltaici nell'avvolgimento
del TU, sugli zoccoli delle valvole o sulle basette friggendo ogni tipo
di isolamento ;)
Non ricordo in che libro/articolo l'abbia letto, ma si paragonava il
trasformatore di uscita in assenza di carico ad una bobina per
automobili.. e penso che nessuno vorrebbe vedere schintille di
accensione nel proprio ampli :D
Boia deh, direbbero a Livorno, ma io sono di Grosseto e mi limito a
disdegnare l'avere un rocchetto di rumkorff nell'amplificatore. Ho
visto un finale Davoli con uno scaricatore (non di porto livornese) tra
placca e placca delle finali (EL 504). Se esageravi col volume partiva
l'arco. Bell'idea. In quel modo non si dovrebbe sciupare niente.

Riccardo.

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